Daniele e Daniela, anni 70, monte Fumaiolo (foto di Bruno Monaco)

28 aprile 2015

Quando ti avvii sul sentiero che porta alla sella di montagna, man mano che cammini, pensi alla gioia che proverai quando finirà quella salita stancante e accidentata così che finalmente potrai iniziare la discesa verso l'altra valle. Eri partito nel fruscio dell'erba bagnata e profumata dai fiori, ma presto ti sei ritrovato fra sassi e detriti calcarei, fino alla roccia da afferrare a mani nude.

A un tratto, però, quando meno te lo aspetti, un vento fresco ti accarezza, poi ti investe e aggredisce. Respiri a bocca aperta e lasci che quel freddo umido di nevai ti avvolga mentre ti affretti ad indossare qualcosa di caldo. Sei arrivato al valico della vita e ora, che il tuo cuore ti spingerebbe ancora su e su ancora, devi accettare che la strada discenda.

Certo la fatica calerà, gusterai di più il paesaggio e il passaggio veloce dei caprioli. Sentirai l'eco dei fischi delle marmotte mentre addolcirai mani e piedi in sorgenti di acqua pura. Sarà piacevole ritrovare le voci e il calore del fondo valle, ma a te resterà sempre la nostalgia di ora che sei sul punto più alto e non vorresti più scendere.

Ma è solo un attimo di esitazione, raccogli lo zaino e segui la traccia che si inclina verso casa. È l'oggi che ti chiama, non è più ieri e non aspetta. Lo guardi in faccia e gli dici ancora sì, perché sai che non c'è niente di meglio che accettare quello che la vita ti chiede, ma il desiderio, quello non te lo toglie nessuno, e sai che un giorno ti riporterà in cima alle tue vette e allora sarà per sempre.
Daniele